Dal primo torchietto per bottoni: brevetti e tecnologia
Dal primo torchietto per bottoni: brevetti e tecnologia
La storia di rivettatrice, torchietto per bottoni, pressette, occhiellatrice ed altre attrezzature funzionanti a pressione utilizzate per l’applicazione di minuterie metalliche e accessori nella varie fasi di produzione dell’abbigliamento (dagli automatici ai rivetti jeans, agli occhielli metallici, alle fibbie, ganci pantalone ecc…) è interessante quasi quanto la storia del bottone.
I brevetti, le modifiche e le innovazioni nel campo di occhiellatrice manuale, rivettatrice pneumatica o manuale e torchietto per bottoni si susseguono nella storia della produzione dell’abbigliamento, soprattutto a partire dalla metà del 1700 e trovano il più intenso sviluppo dalla metà del 1800 in poi.
Nel 1745 Matthew Boulton apportò un importante perfezionamento alla tecnica di produzione del bottone, mettendo a punto un sistema di fabbricazione dei castoni in acciaio per elementi smaltati e pregiati che in quel periodo erano molto apprezzati nell’abbigliamento dei nobili e delle classi più abbienti.
Alla fine del 1700 in tutta Europa si diffuse la moda del bottone in metallo, d’oro, d’argento, o in varie leghe, tra le quali molto utilizzate erano il princisbecco e l’alpacca, adatta per essere incisa con fregi e stemmi. L’introduzione di metalli più o meno preziosi nella produzione del bottone portò nel giro di poco più di un secolo a molte invenzioni tra macchinari e attrezzature idonee per lo stampaggio e l’applicazione di questo tipo di manufatti ai capi d’abbigliamento, fino ad arrivare a cavallo tra 1800 e 1900 alla vera e propria rivettatrice manuale e alla rivoluzione che avvenne nel mondo della produzione dell’abbigliamento con la nascita dei bottoni a pressione, altrimenti chiamati snap, dei bottoni jeans e dei rivetti jeans.
Il Sig. Clement di Parigi, a metà dell’800, inventò inoltre una macchina che in pratica consisteva in una primordiale rivettatrice manuale per rivestire il bottone in tessuto e, in breve tempo, ne vendette più di trecento solo nella capitale.
I primi torchietto e pressette per rivestire il bottone partivano da un’anima di legno o di cartone che veniva poi rivestita di stoffa, poi si passò all’anima di guscio di noci di cocco o di metallo ed infine, più recentemente, la produzione cominciò ad avvalersi anche di anime in materie plastiche.
In Italia la storia di rivettatrice manuale, torchietto per bottoni e pressette è solidamente collegata a Palazzolo sull’Oglio, sede delle più antiche fabbriche di produzione di bottoni, e anche località che vide, a cavallo tra il 1800 e il 1900, il maggior numero di depositi di brevetti di attrezzature utili alla loro fabbricazione, oltre che per realizzare varianti di rivettatrici pneumatiche e manuali, occhiellatrici manuali, torchietti e pressette per l’applicazione a pressione di minuterie metalliche varie.
Anche la città di Piacenza, sempre nello stesso periodo, fu un altro polo italiano di produzione da cui vennero indicazioni per l’evoluzione tecnologica di occhiellatrici manuali, rivettatrici pneumatiche e manuali, torchietti per bottoni automatici a pressione e pressette.
Negli anni precedenti la Prima Guerra Mondiale in Italia l’industria del bottone occupava più di 8.000 addetti suddivisi in ben 55 fabbriche.
La maggior parte dei brevetti depositati a fine ‘800 si riferisce principalmente al miglioramento dei macchinari per la produzione, mentre quelli depositati nei primi anni del ‘900 riguardano quasi tutti migliorie tecniche e di sicurezza relative a macchine applicative soprattutto a pressione, piuttosto che a macchine di fabbricazione, ovvero a rivettatrici manuali, torchietti per bottoni, pressette e occhiellatrici manuali.
Le parole più frequentemente impiegate nei depositi dei brevetti sono state oggetto di studi da parte di storici della moda e dell’abbigliamento, che hanno rilevato come al primo posto vi sia costantemente il termine “bottone a pressione”, che in alcuni casi, verso gli anni ’20 mutò in “automatico”, dal momento che l’Italia si trovava in piena epoca futurista e il termine automatismo era tanto in voga e sinonimo di modernità, come potrebbe esserlo oggi per noi il termine virtuale.
L’attuale tecnologia permette oggi di avere a disposizione molte tipologie di rivettatrici pneumatiche ed elettriche, occhiellatrici manuali, pressette e torchietti per bottoni, strumenti atti ad esercitare un’opportuna pressione, idonea a svolgere una infinita gamma di funzioni, principalmente utilizzati per l’applicazione di automatici, accessori e rivetti jeans, ma anche macchine occhiellatrici pneumatiche, che a partire dalle rivettatrici pneumatiche hanno sviluppato una tecnologia tutta orientata all’applicazione di occhielli metallici e che nella produzione dell’abbigliamento sono di fondamentale utilità.
Sia la rivettatrice che l’ occhiellatrice per abbigliamento – esattamente come il torchietto – sono idonee praticamente per ogni tipo di esigenza quanto ad applicazione metallica a pressione su stoffa e supporti analoghi – quindi non solo nel campo dei bottoni – e sono adattabili ad ogni novità ed esigenza di produzione nel campo dell’abbigliamento. Si spazia da rivettatrice ed occhiellatrice manuali, a rivettatrice pneumatica, a rivettatrice elettrica, con relative occhiellatrici.
Tuttavia, i concetti di base da cui erano partiti gli arditi precursori di fine ‘800 nel pensare sia la rivettatrice manuale, che l’ occhiellatrice manuale, come pressette e torchietto per bottoni a pressione, non sono mutati nel funzionamento fondamentale di applicazione.
Il primo bottonificio della famiglia Lozio® risale al 1903 e vide la luce a Palazzolo sull’Oglio, mentre l’attuale struttura parte dai primi anni ’50. Oltre mezzo secolo di storia di questo bottonificio italiano in anni in cui la tecnologia usata per la produzione di bottoni ed articoli affini si è molto affinata. Battista Lozio ® iniziò a sviluppare nuova ricerca e tecnologia nella concezione della produzione e quindi nella proposta al mercato della moda e dell’abbigliamento di rivettatrici pneumatiche ed elettriche, torchietti, pressette ed occhiellatrici manuali che sono ancora oggi uno dei punti di forza della nostra azienda.
L’uso di rivettatrice manuale, occhiellatrice manuale, pressette e torchietto per bottoni a pressione è semplice.
In particolare gli automatici vengono applicati con una rivettatrice più o meno veloce e tecnologicamente avanzata, che di fondo – in qualsiasi versione – conserva ancora lo stesso meccanismo di attaccatura usato per l’originario torchietto per bottoni automatici a pressione. Gli elementi che compongono un automatico sono quattro: testa/femmina – maschio/contromaschio e corrispondono a due componenti per ciascuno dei due lembi di stoffa da unire.
Per applicare un bottone automatico sono necessari gli specifici punzoni corrispondenti al diametro ed alla sagoma dell’accessorio in questione. Per l’attaccatura con rivettatrice manuale, torchietto per bottoni cosiddetti a pressione e pressette è necessario posizionare i punzoni interessati nei corrispondenti alloggiamenti superiore ed inferiore del torchietto o della pressetta. Nello specifico, l’applicazione della parte superiore del bottone automatico avviene montando la testa del punzone sulla parte superiore del torchietto o della pressetta, quindi l’elemento del punzone predisposto per la femmina nella parte inferiore del torchietto. Si colloca poi la testa del bottone nel corrispondente punzone e successivamente la relativa femmina nella parte del punzone ad essa destinata. Si interpone il tessuto usato per l’applicazione tra la parte superiore ed inferiore del torchietto o della pressetta e si esercita con la macchina la pressione necessaria.
Simile operazione va eseguita per l’abbinata inferiore dell’ automatico, collocando il punzone usato per il maschio nella parte superiore del torchietto o della pressetta e quello usato per il contromaschio nella parte inferiore del torchietto. Negli alloggiamenti dei punzoni andranno poi rispettivamente posizionati il maschio ed il contromaschio dell’ automatico in oggetto; l’applicazione verrà eseguita sempre a pressione nello stesso modo descritto poc’anzi, facendo passare la stoffa tra la parte superiore e quella inferiore del torchietto, in corrispondenza del punto in cui va applicato il nostro bottone, quindi pressando con il torchietto.
Gli automatici vengono perciò applicati con la tecnica della rivettatura, procedimento con cui ogni coppia di elementi viene saldamente unita alla stoffa tramite un’operazione di pressatura, per concretizzare la quale viene usato il torchietto predisposto appunto per i bottoni automatici a pressione; esso, deformando il metallo, costringe la stoffa tra i due elementi. Anche il collocamento degli accessori e rivetti jeans è molto semplice e il metodo non è molto cambiato nel tempo. Sono cambiati i materiali, gli stili dell’abbigliamento, le tipologie di jeans, le dimensioni delle minuterie metalliche da applicare, la velocità dell’operazione, ma sostanzialmente, l’attaccatura avviene sempre nello stesso modo di tanti anni fa.
Il bottone jeans è composto di due distinte parti: la testa, oltre al relativo chiodo. Il chiodo si infila attraverso il tessuto perforandolo e si fissa a pressione nella base della controparte, ovvero la testa dell’accessorio anche facendo impiego di un semplice torchietto. I rivetti jeans sono comunemente usati come sistema di rinforzo per le tasche dei pantaloni in denim ma anche come accessorio decorativo sull’abbigliamento casual.
Il rivetto jeans è composto di due elementi: il rivetto e il relativo chiodo. Il chiodo per rivetto si infila attraverso il tessuto e si deforma per effetto della pressione di applicazione esercitata dal torchietto, come da altri tipi di congegno usati in alternativa, fissandosi alla base del rivetto.
L’ occhiellatrice manuale, ma anche pneumatica ed automatica, viene usata per l’attaccatura degli occhielli metallici alla stoffa, al pellame, ai materiali plastici e alla maglieria. L’ occhiellatrice manuale (ma anche le altre versioni di questa tipologia di macchina, tutte derivate dal primordiale torchietto) svolge in particolare sia la funzione di foratura della stoffa, che quella di deformazione e rivettatura dell’occhiello. Entrambe le procedure avvengono facendo impiego di pressione, sono piuttosto semplici e risolvono molte esigenze nel settore della produzione dell’abbigliamento. Infatti gli occhielli metallici sono funzionali a più utilizzi. Gli occhielli piccoli, a partite da un diametro di mm. 3, servono per far passare una coulisse per stringere, ad esempio, la vita di un capo d’abbigliamento. Altri occhielli metallici più grandi hanno lo scopo principale di creare ventilazione (sotto le ascelle ad esempio), poi ci sono occhielli che vengono usati od impiegati principalmente sui capi da donna e in questo caso si tratta spesso di assolvere con tali occhielli a funzioni di tipo decorativo.
Per quanto riguarda la foratura, si monta nella parte superiore del torchietto il perforatore specifico della misura del foro da praticare per il collocamento dell’ occhiello interessato, mentre nella parte inferiore del torchietto andrà inserita la controparte del perforatore, atta ad eseguire l’operazione di foratura o fustellatura. Il tessuto viene posto tra le due parti in corrispondenza del punto da forare, e sarà sufficiente azionare il torchietto per sviluppare la pressione necessaria e praticare il giusto foro.
La seconda operazione da compiere con l’ occhiellatrice manuale è quella del montaggio dell’occhiello sul capo d’abbigliamento. La corrispondente parte del punzone viene posizionata nell’alloggiamento superiore del torchietto, quindi si inserisce la seconda parte del punzone nell’alloggiamento inferiore del torchietto. L’occhiello si sistema sopra il punzone inferiore. Si inserisce poi il tessuto, se si desidera rinforzare con la ranella, essa va appoggiata sopra il tessuto prima di azionare il torchietto.
La nostra azienda è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza in merito alle attrezzature di applicazione di qualsiasi tipo di minuteria metallica ed è lieta offrire la propria consulenza per la scelta della rivettatrice, dell’ occhiellatrice o del torchietto più idonei alle più diverse necessità, sia che si tratti di macchine pneumatiche che elettriche o manuali.